Il settore della maglieria si basa su principi e regole tecniche ben diverse da quelle dell’abbigliamento (che ha come punto di partenza il tessuto ortogonale).
Partendo da un filato si può infatti spaziare con l’immaginazione e non solo pensare alla forma da dare al capo, ma anche a come costruire il tessuto stesso, dando così davvero forma alle idee.
Nel caso del tessuto a maglia infatti per ogni capo è possibile creare qualcosa di nuovo scegliendo tra i molti filati esistenti in base all’effetto che si sta cercando e, spesso, mescolandoli per crearne ancora di nuovi, o per creare mix che diano vita a capi sempre originali e diversi per aspetto, originalità di sensazione al tocco (mano), e forme.
Nel processo creativo che sta dietro il design di un capo in maglia, o un’intera collezione di maglieria, possiamo partire in più modi, in base al modo in cui si è abituati e all’attitudine o necessità del designer (o del brand) all’inizio del processo. Non esiste un modo giusto o sbagliato ma soltanto percorsi differenti per raggiungere un medesimo fine. Molto spesso tutto dipende dalle circostanze esterne e dalle necessità e tempistiche del brand/azienda in quel determinato momento.
Può essere un processo che parte da una scelta razionale, oppure da una meno razionale e più istintiva dettata da una circostanza; un filato che ha catturato la nostra attenzione per sbaglio, una foto vista di sfuggita su una rivista, un film che ci ha ispirato, un viaggio, o ancora una fotografia scattata o vista per caso. Da qui si può poi identificare i colori e i filati le sensazioni scaturite da quell’istinto creativo ci suggeriscono, così come le forme, la vestibilità e lo stile che il nostro o i nostri capi dovranno avere.