Alternativamente può essere fornito al designer un preciso spunto da cui partire. Il miglior esempio è la scelta dei filati come prima tappa, che fa in prima persona il designer o che gli viene assegnata. La foto di un dettaglio “maglieristico” da riprodurre o da cui prendere ispirazione (ad esempio un punto maglia o un disegno a più colori riproducibile con le macchine da maglieria) insieme a un’idea di vestibilità e stile precisi.
In questi casi è chiaro che il processo è più guidato, ma non perciò per forza meno creativo. E’ un processo volto a creare qualcosa che sia una sintesi di più elementi affidati alla creatività del designer, ma che incontri anche il gusto e lo stile del committente se ce ne è uno, oppure degli obiettivi precisi che si era posto il designe all’inizio del processo in modo schematico e preciso.
In definitiva possiamo dire che seppur la prima strada creativa ci appare più irrazionale e la seconda più definita e analitica, il percorso che si sviluppa è simile e la principale differenza fra i due è il fatto di non sapere precisamente dove arriverà il risultato finale nel primo percorso, ed avere a grandi linee un’idea già definita di dove arriverà il secondo.
Il committente a cui accennato sopra può essere sia l’head designer dell’ufficio stile o brand per cui si lavora, possono essere più persone che hanno voce in capitolo sui capi da creare, come gli agenti commerciali delle aziende che si interfacciano con le necessità del mercato o, nel caso di aziende terziste, gli uffici stile del brand stesso che hanno stabilito le tappe e gli input del processo creativo.
Quest’ultimo esempio è il nostro caso: come azienda B2B infatti lavoriamo spesso in una parte del processo creativo che somiglia alla seconda sopra illustrata.
Questo permette comunque di spaziare molto nella ricerca di soluzioni sempre nuove in quanto a ricerca di filati e forme e adattarsi a molteplici situazioni, tenendo allenato l’istinto creativo e piegandolo nella risoluzione di problematiche fino a liberarlo completamente nei momenti di necessità e pura sperimentazione, che possono sempre portare a nuovi futuri processi creativi sviluppabili in molteplici direzioni.