Negli ultimi anni è stato sempre più sperimentato nel campo dei filati per andare incontro alle esigenze del mercato, sempre più attento all’aspetto della sostenibilità nella moda.
Nelle varie collezioni delle principali filature italiane con cui anche noi lavoriamo, troviamo sempre più filati certificati e sostenibili. Filati cioè che non solo presentano componenti biologiche e/o riciclate ma che sono accompagnati da certificazioni che attestano l’utilizzo di materie prime sostenibili o anche il rispetto di regole per l’utilizzo di sostanze chimiche responsabile che sia volto a ridurre e eliminare l’inquinamento nei processi produttivi.
Tra le varie e più famose certificazioni ci sono: Grs, Gots, Ocs, Fsc, Rws. Alcune di queste sono specifiche per tipologia di fibre, come Gots per il cotone o Fsc per la viscosa, mentre altre come Oekotex e Grs garantiscono la sostenibilità nei processi produttivi per la costruzione dei filati.
Global Standard Recycle (GRS) è la certificazione più richiesta per quanto riguarda i filati derivanti da miste di fibre totalmente o parzialmente derivanti da materiale riciclato pre-consumo o post-consumo. E’ una certificazione che non certifica solo i prodotti ma può certificare anche le attività manifatturiere come filature o maglifici stessi. Si tratta di attività che devono farne richiesta e avere una serie di requisiti, che vanno oltre l’utilizzo di materie prime sostenibili e quindi certificabili, ma arrivano a comprendere l’utilizzo di prodotti chimici utilizzati nei processi internamente all’azienda o presso i propri fornitori. Viene verificato anche il rispetto di criteri ambientali e sociali per quanto riguarda la salvaguardia dei lavoratori e il non utilizzo di sostanze dannose per l’ambiente.
Nonostante tutto ciò sia molto giusto e lodevole per le aziende che riescono ad aderirvi, risulta quindi chiaro che non è ancora semplice per attività di piccola o media capacità produttiva fare richiesta di questa certificazione, in quanto i criteri da rispettare sono difficili da raggiungere e mantenere e richiedono investimenti in termini economici e di riorganizzazione aziendale volti al rispetto di criteri ambientali molto green non semplici da raggiungere.
Tra i molti certificati Oekotex il più famoso Standard 100 garantisce l’utilizzo di procedure sostenibili per l’ambiente e non dannose per la salute in merito a coloranti e sostanze chimiche in generale. E’ una certificazione applicabile sulle materie prime, sul prodotto finito, sul semilavorato e sul prodotto finito.
Global Organic Textile Standard (GOTS) e Organic Content Standard (OCS) sono entrambe certificazioni specifiche per le fibre naturali che possono essere prodotte in modo biologico. Queste due certificazioni pur riguardando entrambe prodotti naturali biologici e sostenibili ed essendo entrambe rilasciate da Icea presentano alcune differenze.
Possono essere certificati Global Organic Textile Standard (GOTS) infatti i prodotti (tessili ma non solo) che abbiano almeno il 70% di fibre provenienti da agricoltura biologica, si estende poi ad attività manifatturiere e prodotti chimici che siano conformi ai requisiti e le cui caratteristiche ecotossicologiche siano state verificate e rispettino i giusti criteri.
Possono essere certificati Organic Content Standard (OCS) prodotti tessili e attività manifatturiere. In questo caso non rientrano nelle finalità dello standard, quindi non sono oggetto di verifica, i requisiti qualitativi e le caratteristiche di sicurezza del materiale, performance ambientali, impatti associati ai processi produttivi ed i criteri sociali. La caratteristica necessaria a ottenere questa certificazione è il raggiungimento all’interno del prodotto tessile del 5% di fibre naturali certificate biologiche.
Risulta chiaro che la più importante differenza oltre alla percentuale di fibre provenienti da agricoltura biologica necessaria a ottenere le due certificazioni che è molto diversa (70% per GOTS e 5% per OCS) è che il certificato OCS non tiene conto dell’impatto dei processi produttivi del prodotto certificato sull’ambiente, sulle condizioni di lavoro delle persone nei paesi di coltivazione, raccolta e produzione, impatto e rispetto che invece GOTS verifica e garantisce.